SOFFRE DI ASMA IL 12% DEI BAMBINI ITALIANI

 

Circa il 12% dei bambini italiani soffre di allergia asmatica, una malattia che quando diventa cronica incide notevolmente sulle spese di una famiglia. Il dato e’ stato reso noto a Saint Vincent, in Valle d’Aosta, in occasione del seminario nazionale sul tema ”La protezione della qualita’ della vita del bambino affetto da asma”, promosso dal Centro europeo di Bioetica e Qualita’ della Vita, in collaborazione con la Federasma e le Unita’ operative dell’ospedale di Aosta e della divisione di pneumologia dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.
Al termine del seminario e’ stato costituito un gruppo di lavoro incaricato di organizzare l’Osservatorio della qualita’ della vita del paziente allergico. La struttura che dovra’ operare a livello nazionale ed internazionale per raccogliere,
studiare e valutare i dati sulle allergie. ”Imparando a conoscere la malattia e migliorando la capacita’ di convivere con essa – ha detto il direttore del Centro di Bioetica, Miroslava Vasinova – si puo’ permettere al bambino di diventare sempre piu’ autosufficiente, nella speranza di evitare l’instaurarsi di inferiorita’ fisica e inadeguatezza psicologica”. In particolare ”la diagnosi di asma deve essere
spiegata in modo semplice e comprensibile alla famiglia, che deve conoscerne le cause e sapere cosi’ che questa non dipende dalla qualita’ e quantita’ delle cure al bambino”.

Sempre in tema d’asma, mandare i bambini nell’asilo nido prima che abbiano due anni puo’ raddoppiare il rischio che diventino asmatici.
Questo dato e’ emerso dalla ricerca norvegese condotta dall’Istituto nazionale di sanita’ di Oslo e presentata a Berlino, nel congresso della Societa’ europea di malattie respioratorie.
Lo studio e’ stato condotto dall’epidemiologo Wencha Nystad analizzando la storia di quasi 2.200 bambini e ha dimostrato che l’asma ha colpito in misura decisamente maggiore i bambini che hanno frequentato l’asilo nido tra uno e due anni. Per Nystad una possibile spiegazione del fenomeno e’ l’esposizione agli agenti responsabili delle allergie presenti in grandi quantita’ in asili e scuole. ”Rimanere molte ore al giorno a contatto con queste sostanze – ha detto – favorisce l’insorgere della malattia”. Secondo il pediatra Maurizio Miraglia Del Giudice, dell’universita’ di Napoli, la presenza di acari e polveri negli ambienti domestici e scolastici e’ un problema da considerare con molta attenzione, ma non deve essere un pretesto per sottovalutare un fenomeno altrettanto grave: fumare davanti ai bambini. ”Il fumo passivo – ha rilevato – provoca nei bambini una sensibilizzazione che favorisce l’asma ed e’ ormai provato che fumare in gravidanza provoca un danno irreversibile ai polmoni del nascituro”.
Attualmente sono proprio le donne, in Italia, le fumatrici piu’ accanite, tanto che secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanita’ presentati al congresso l’Italia e’ al 55esimo posto nel mondo per il fumo maschile e al 18esimo per quello femminile. Complessivamente comunque non rientra nella classifica dei 25 Paesi con i fumatori piu’ accaniti, che quest’anno vede in testa la Polonia.

 

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