Informazione e Comunicazione Digitale

 

 

 

 

 

 

 

Alla fine del secolo scorso, l’informazione si è “trasformata” in Proprietà letteraria riservata vietata la pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’editore., i Personal Computer hanno “licenziato” le macchine da scrivere, le e-mail e le lettere e tutto si muove “in pacchetti” sulla rete delle reti, Internet, la più grande rete informatica al mondo.

Il cambiamento ha interessato tutte l’età, senza distinzione di nazione, sesso o religione, con sconvolgimenti sociali e politici legati ad internet e a nuove forme di censura, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui tra gli utilizzatori della tecnologia, sono proprio gli adolescenti e sempre più spesso i bambini i protagonisti.

Le tecnologie digitali entrate prepotentemente nella nostra vita, hanno coinvolto anche le società multinazionali ad ogni livello e grado, che si sono dovute adeguare, rendendo praticabili, anche per i loro scopi, la nuova tecnologia informatica.

La casa di Cupertino rappresenta il caso paradigmatico di chi negli ultimi anni si è impadronito globalmente della fetta più ricca del mercato, fotografa oggi la società a più rilevante capitalizzazione.

Ha avuto sempre inclinazione nella protezione dei bambini, ponendola tra i suoi obiettivi con risultati incoraggianti per la produzione e diffusione dei “device” e in questa protezione si sono unite altre associazioni dei genitori, come ad esempio Fearless Parent, (http://fearlessparent.org/) che hanno come target, la realizzazione di un ambiente informatico adatto ai minori.

Fearless Parent per rendere complice l’Apple, ha inviato recentemente una lettera aperta a Tim Cook, sulla “questione” bambini e i prodotti della multinazionale.

Riguardo a questa notevole espansione dei device, Fearless Parent si indirizza direttamente a Tim Cook leder della multinazionale, affinché le risorse inarrivabili di Apple siano utilizzate a implementare anche la tutela del bambino. Il buono risultato dei dispositivi a marchio “Apple” da parte dei minori è particolarmente elevato negli USA.

L’accumulo di così grandi risorse economiche, secondo l’organizzazione, ipotizza grande responsabilità verso il consumatore e in particolar modo per chi ha più necessità di difese. L’invito a Tim Cook da Fearless Parent, è chiaramente, quello di pregare l’Apple di instradare segnale concreto e sostenere progetti attinenti tra bambini e prodotti della “Mela”, nonché di sfruttare le sue enormi opportunità finanziarie, per proteggere i più vulnerabili.

L’attenzione dell’Apple verso i bambini dopo vari studi, ha dato l’opportunità ai genitori di usufruire di strumenti sempre più all’avanguardia.

Il primo passo per noi invece inizia nella protezione del piccolo, col realizzare l’ID Apple specifico. Partiamo dalla funzione Apple chiamata “In famiglia”. Ognuno che ha accesso a questa funzione, deve avere il proprio ID Apple.

I bambini al di sotto di 13 anni non ne possono creare senza il consenso del genitore. L’ ID Apple può essere creato per il bambino e verrà introdotto automaticamente nell’insieme famiglia.

E’ piuttosto facile attuare delle restrizioni per i bambini, da qualsiasi dispositivo IOS accedendo alle “Impostazioni” fare click su “Generali” poi click su “Restrizioni”, o all’opposto dal computer Mac, accedendo alle “Preferenze di Sistema” fare click su “Controlli Censura”.

Queste impostazioni limitano l’uso di funzioni come FaceTime, Fotocamera e Safari e di prestabilite applicazioni di social media da parte dei genitori, oltre ovviamente dovranno decidere i contenuti adeguati ai minori (di questo avremo modo di approfondire).

Dall’altra parte Apple, ha previsto l’opzione “Chiedi di acquistare”, che permette ai genitori di esaminare e accettare gli acquisti, inclusi quelli nel negozio virtuale Apple e i download desiderati dai propri figli. Questa funzione è attivata per gli utenti di età inferiore a 13 anni.

Disattivando la funzione “Chiedi di acquistare”, i genitori riceveranno solo le informazioni relative agli acquisti.

Proprietà letteraria riservata vietata la pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’editore.

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